Il progetto prende spunto dalla ricorrenza del centenario del soggiorno di
Walter Benjamin e Asja Lacis a Capri e a Napoli (1924-2024) per riportare all’attenzione di un pubblico nazionale e internazionale un capitolo centrale della storia culturale e artistica del Novecento a tutt’oggi solo in parte conosciuto, sia in Italia sia all’estero.
Il dialogo fra questi due indiscussi protagonisti della cultura europea – lui filosofo ebreo-tedesco destinato a una vastissima ricezione internazionale negli ambiti più disparati del sapere e delle arti; lei protagonista dell’avanguardia russa, attivamente impegnata sul fronte della Rivoluzione di Ottobre per un rinnovamento dei linguaggi dell’arte, amica e collaboratrice di Brecht – verrà innanzitutto documentato e riproposto a partire dal rapporto concreto con i luoghi – la città di Napoli, l’isola di Capri. Si tratterà nel contempo di ricostruire la rete di scambi e le direzioni di impegno – nel senso sia estetico sia politico – che si diparte dal fecondo sodalizio fra i due autori a cavallo fra Paesi e mondi diversi, che a sua volta rappresenta un esemplare spaccato dell’attivismo proprio dell’intellighenzia europea più illuminata negli anni di crisi che separano le due guerre mondiali. Questa costellazione di motivi sarà oggetto di un convegno scientifico e di un allestimento espositivo, e d’altra parte materia d’ispirazione di una pluralità di interventi a cavallo fra la teoria e la prassi estetica – dalla letteratura alla filosofia, dai linguaggi visuali ai codici performativi dell’arte contemporanea. È noto che l’incontro caprese di Benjamin con Asja Lacis è destinato sin dai primi scambi di battute ad esercitare profonda influenza sul pensiero di Benjamin, oltre a rappresentare l’occasione più immediata del suo successivo viaggio a Mosca. È noto inoltre che dal dialogo fra i due scaturisce una scrittura ‘a quattro mani’, cui si deve l’intuizione cruciale della categoria della porosità che, da principio adoperata per definire la peculiare architettura della città di Napoli, si trasforma via via in un vero e proprio paradigma del pensiero, volto a valorizzare le risorse di una realtà sociale e antropologica distante dal sistema di vita e di valori introdotto dalla modernità borghese. ‘Porosità’ si presta in tal senso a descrivere la singolare vitalità di una cultura caratterizzata meno dai crismi della ragione illuminista che da non una fertile compenetrazione di mythos e logos.
In questo quadro, il microcosmo dell’isola di Capri offre ai due interlocutori in viaggio fra Italia, Germania, Unione Sovietica e Lettonia, innanzitutto la quiete di un ritiro naturale al riparo dalle sollecitazioni della terraferma in cui meditare a distanza sui destini dell’arte – borghese e proletaria – in diretta relazione con le sorti dell’Europa e del mondo.
In tal senso, è lo stesso vissuto dell’isola, crocevia della tradizione novecentesca del viaggio in Italia, a fornire loro ampiezza di sguardi e ricchezza di spunti, grazie non da ultimo al sedimentato repertorio di memorie oltre che di tracce concrete impresse dalla memoria di viaggiatori e residenti stranieri fra cui spiccano in particolare, fra i tedeschi, i nomi di August Kopisch, Karl Wilhelm Diefenbach, Alfried Krupp; fra i russi quelli di Maxim Gorki e Vladimir l’ič Ul’janov – Lenin.
Geplant ist Gesamtprojekt anlässlich des 100. Jubiläums von Walter Benjamins Aufenthalt auf Capri und in Neapel (1924-2024). Zum ersten Mal soll die Bedeutung dieser süditalienischen Periode (April bis Okt. 1924) für Benjamins Denken und Schaffen im Mittelpunkt des wissenschaftlichen und künstlerischen Austauschs stehen. Erfahrungen, Begegnungen, Reflexionen, die seinen Aufenthalt auf der mediterranen Insel und in der Vesuv-Stadt markieren, sollen in den Fokus genommen und in direkter Relation zur konkreten Realität beider Orte näher untersucht werden.
Ein besonderes Augenmerk gilt hierbei Benjamins Begegnung mit der lettischen Schauspielerin und Theaterregisseurin Asja Lācis, deren ästhetischer und politischer Aktionismus weit über die gemeinsamen Capri-Monate hinaus einen starken Einfluss auf ihn ausübte und ihn nicht zuletzt dazu veranlasste, nach Riga und Moskau zu reisen.
An das internationale Symposium schließt unter dem Titel „south & porosity“ eine dokumentarische Ausstellung an, die in Kooperation mit dem Walter Benjamin Archiv und dem Asja Lācis Archiv entstanden ist und bis zum 20.12.2024 im Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli) besichtigt werden kann.